Una sentenza di assoluzione di un Fisioterapista è sempre una buona notizia

Una sentenza di assoluzione che riguarda un Collega Fisioterapista rispetto ad una imputazione per esercizio abusivo di professione medica è sempre una buona notizia.

Lo è per il Collega coinvolto, lo è per la Professione, lo è per i Cittadini che acquisiscono così un elemento di certezza in più sul buon operato del singolo e sugli ambiti di esercizio professionale del Fisioterapista. Per questo, la Federazione Nazionale, che ha istituzionalmente la competenza di tutela e promozione della professione e, al contempo, di collaborazione nella tutela della salute individuale e collettiva, non può che compiacersi, innanzitutto con il Collega Giacomo Passoni, che l’ha attesa per anni, per la sentenza del Tribunale penale di Udine che lo riguarda, depositata lo scorso 7 marzo. E suonano stonate e fuori luogo certe valutazioni e interpretazioni che hanno voluto leggere la sentenza come una “lesa maestà” rispetto a competenze medico-specialistiche: è tempo che tutti gli attori e i protagonisti della salute si facciano una ragione della rivoluzione copernicana delle leggi che, a cavallo dello scorso secolo, hanno affrancato le professioni sanitarie dall’ausiliarietà e a queste hanno riconosciuto autonomia e titolarità nelle competenze professionali.

Vi è di più: una attenta lettura della sentenza del Tribunale penale di Udine consente, per contro, di valorizzare proprio quel principio di collaborazione, nelle diverse prerogative, che le professioni sanitarie tutte, quella medica compresa, devono praticare nell’interesse della salute del cittadino. E questo vale, come ben spiega la sentenza, nel caso di accesso diretto del cittadino al fisioterapista, qualora questi riscontri, nell’ambito della valutazione funzionale e della diagnosi fisioterapica, una situazione di salute che richiede una valutazione medico-specialistica o il suggerimento di un approfondimento diagnostico o un consulto con il Medico di medicina generale: questo in ossequio alla “via maestra nella gestione di un problema di salute multidisciplinare” che tutti i professionisti sanitari devono cercare e praticare. Quindi, l’auspicio e l’impegno della Federazione Nazionale degli Ordini della professione sanitaria di Fisioterapista è quello di incentivare le occasioni di confronto e collaborazione con le altre professioni, bandendo il tempo dei confronti muscolari tra le diverse professioni. Si leggono, nella sentenza, alcuni passaggi importanti sul definitivo superamento di una lettura distorta e distorcente del profilo professionale del Fisioterapista, cui il cittadino può accedere direttamente per il suo bisogno di salute riabilitativa. Sarà poi il professionista a fare riferimento, ai fini della diagnosi fisioterapica e dell’elaborazione del programma riabilitativo, alla diagnosi medica e alle eventuali prescrizioni del Medico curante o dello specialista. Per svolgere tali compiti, la sentenza ha chiarito la possibilità di utilizzo appropriato dello “strumento” ecografico, che ormai molti professionisti Fisioterapisti adoperano per accompagnare e completare le proprie valutazioni ed il seguente follow up. Proprio su questo ultimo aspetto, la Federazione Nazionale sta elaborando un posizionamento per l’uso appropriato dell’ecografo da parte del Fisioterapista, sottolineando la necessità di accompagnare questo utilizzo con una solida formazione scientifica e tecnica. Una sentenza di assoluzione è una “buona notizia” e di questo, tutti, dobbiamo essere lieti.

Il Presidente Piero Ferrante

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