L’ INTERVENTO DI FERRANTE SU CODICE DEONTOLOGICO E RELAZIONE DI CURA

ROMA, 15 GIUGNO  – Si è tenuto presso l’Ordine degli Avvocati di Roma il Corso multiprofessionale Etica, deontologia e responsabilità professionale in Sanità, alla luce della Riforma Cartabia. Persona e salute ai tempi dell’Intelligenza Artificiale. Il Corso – che si inserisce all’interno di una proposta formativa ampia e che prevede incontri fino al novembre di quest’anno – ha visto il succedersi di una serie di lezioni magistrali, tra qui quella di Paola Frati (La scienza nel processo), Ugo Ruffolo (Diritto alla salute ai tempi del’IA), Paolo Cendon (Persona e salute, vecchie e nuove fragilità) e Gaetana Natale (Depenalizzazione della colpa medica), a cui è seguita una importante tavola rotonda incentrata su La relazione nel codice deontologico di ciascuna professione, in cui è intervenuto anche Piero Ferrante, presidente FNOFI, insieme ai rappresentanti di FNOMCEO, FNOPI, CNOAS, FNOVI, ONB, TSRM-PSTRP, CNOP e FNOPO, FNCF, FNOPO e FOFI.

Nella tavola rotonda Ferrante ha ricordato che in tema di relazione tra curante e assistito, il Codice deontologico del fisioterapista pone come caposaldo “il rispetto e la promozione dell’autonomia decisionale della persona nel campo della salute quale diritto fondamentale della medesima ed espressione più autentica della solidarietà che sostiene la relazione di cura. Non vi è relazione, se non vi è prima di tutto un profondo rispetto dell’altro, della persona assistita”. Il Fisioterapista – ha sottolineato il presidente – si impegna inoltre a mantenere il “principio di lealtà comunicativa nella relazione di cura: fornisce informazioni complete ed accurate, adeguando lo stile comunicativo alla capacità di comprendere della persona assistita. E si impegna quindi a fornire alla persona assistita un’efficace informazione necessaria per la costruzione del processo decisionale di cura, mettendo in essere le migliori condizioni (luoghi, tempi, modalità) affinché la persona possa orientare le sue scelte in maniera libera e consapevole”. La relazione così ben descritta dal Codice dei fisioterapisti, si sviluppa poi in modo particolarmente accurato nei confronti della persona vulnerabile e in situazioni di fragilità, “soggetto che richiede un impegno ed una consapevolezza maggiore da parte del professionista proprio perché mai la relazione riabilitativa sia un mero fare”. Ma – come sottolineato da Ferrante – la relazione di cura del professionista oggi non si ferma “al solo rapporto con la persona assistita, bensì assume una valenza di sistema perché il Fisioterapista, riconoscendo che il diritto alla salute è funzionale allo sviluppo della personalità umana”, orienta e finalizza la sua attività alla tutela della vita e della salute della persona intesa nell’accezione più ampia del termine promuovendone la libertà e la dignità, “estendendo quindi l’approccio fisioterapico specialistico verso una logica di salute di comunità”.

Nel suo intervento, Piero Ferrante ha puntualizzato che il Codice deontologico del fisioterapista, “voluto e sviluppato dall’Associazione allora maggiormente rappresentativa”, nei prossimi mesi sarà aggiornato e reinterpretato dalla stessa FNOFI alla luce dello sviluppo delle necessità di salute e del continuo progresso etico, tecnico e scientifico della professione.

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