Roma 11 giugno – “È l’opportunità per tornare a mettere l’attenzione sull’accesso equo e tempestivo alle cure sanitarie e quindi sulla riduzione delle liste d’attesa”. È il Presidente di FNOFI, Piero Ferrante, a dichiararlo in audizione in video collegamento, oggi, nella Commissione XII Affari Sociali alla Camera, in relazione all’esame del disegno di legge C.2355 Governo, approvato dal Senato, recante “Misure di garanzia per l’erogazione delle prestazioni sanitarie e altre disposizioni in materia sanitaria”.
“Con i suoi 74.000 fisioterapisti iscritti – dichiara Ferrante – FNOFI continua a sostenere l’importanza di potenziare e di valorizzare il personale dei professionisti sanitari per rafforzare e liberare il potenziale utile al Servizio Sanitario Nazionale. Come Federazione accogliamo con soddisfazione le modifiche apportate dal Senato all’articolo 1 del disegno di legge originario, che porta verso lo sviluppo delle professioni sanitarie all’interno del Sistema Salute del Paese. Un passo fortemente voluto da tutte le professioni sanitarie, in piena sintonia e collaborazione – prosegue il Presidente di FNOFI.
“Con spirito collaborativo, la Federazione, in qualità di ente di coordinamento degli ordini territoriali, chiede la cancellazione della previsione di cui all’articolo 20 – spiega Ferrante – poichè rischia di creare discrepanze nella contribuzione degli iscritti nella vita degli Ordini, al fine di mantenere un corretto equilibrio tra le forme di partecipazione degli iscritti e l’efficacia dell’azione amministrativa, nonché per garantire la piena trasparenza e ridurre il rischio di contenziosi”.
Prima di concludere il proprio intervento, il presidente Ferrante ha portato quattro proposte all’attenzione del Legislatore:
• La stabilizzazione della previsione contenuta nell’articolo 3-quater del decreto-legge 21 settembre 2021, n. 127, laddove si consente ai professionisti sanitari di cui all’articolo 1 della legge 1° febbraio 2006, n. 43, appartenenti al personale del comparto sanità, lo svolgimento dell’attività libero-professionale.
• l’accesso diretto al fisioterapista, anche all’interno del SSN, esclusivamente nel bisogno semplice in tema di prestazioni fisioterapiche, per tramite del medico di medicina generale o pediatra di libera scelta, per ridurre i tempi di attesa e, soprattutto, migliorare la qualità della risposta di salute.
• la possibilità di affidare ai servizi sanitari regionali forme di ingaggio diretto di liberi professionisti, poiché adesso il SSN riesce a coprire una percentuale assolutamente insufficiente del bisogno riabilitativo dei cittadini, con una evidente ricaduta non solo in termini di equità, ma particolarmente sulla prevenzione di cronicità e contenimento delle disabilità.
• la detassazione delle prestazioni straordinarie ed aggiuntive, già riconosciute al personale infermieristico e medico, venga esteso a tutte le professioni sanitarie.